Mentre la scorsa idea è condivisibile da qualsiasi persona si reputi musulmana, questa idea invece non è condivisa da tutti.
Ecco perché ci spenderò qualche parola in più.
Partiamo dall’inizio…
La Umma di Muhammad (s) a pochi decenni dalla rivelazione era una delle più grandi potenze del mondo.
E dopo un po’ è diventata la potenza che guidava il mondo.
Guidava il progresso, lo sviluppo tecnico e scientifico ed era la nazione con gli standard valoriali più alti dell’epoca.
I secoli passavano e la nostra civiltà prosperava su tutti i fronti: scientifico, tecnologico, artistico, medico…
I nostri antenati fondavano delle discipline che prima non esistevano, traghettavano la conoscenza degli antichi agli uomini della loro epoca, inventavano nuovi strumenti per la comodità dell’umanità.
Ma poi abbiamo cominciato ad accomodarci, ad allontanarci dai principi che ci avevano reso grandi.
E 400 anni fa circa, dopo il secondo assedio di Vienna, cominciò il declino.
Un declino lento ma inesorabile, che ha portato alla caduta dell’impero ottomano e a una ulteriore frammentazione del popolo musulmano.
Un declino che è continuato per altri decenni.
Gli analisti e gli storici ci dicono che questo peggioramento generale è durato fino alla perdita di Gerusalemme.
Infatti quest’ultimo evento è stato così traumatico per la Umma che ha segnato un cambio di rotta.
Graduale, lento, talvolta disordinato, ma da allora la Umma ha cominciato a risvegliarsi.
Qui la Umma, tutto il popolo musulmano, è rimasto scosso.
E da allora cominciò quella che viene chiamata storicamente la sahwa islamica (الصحوة), il risveglio islamico.
Un risveglio disordinato, disorganizzato, che in alcuni casi e in alcuni luoghi ha preso anche pieghe estremiste.
Un risveglio che però ha portato all’azione.
Un’azione che nel tempo ha portato a dei progressi.
In alcuni paesi questo progresso è passato dalla presa di coscienza, all’azione, fino al risultato.
In altri paesi questo progresso è ancora nella fase della sensibilizzazione.
In altri paesi ci sono stati dei tentativi falliti e si sta ancora cercando di capire come orientarsi.
Ma come tutti sappiamo, se si prova e si riprova, alla fine si arriverà al risultato.
Se si va ad analizzare la situazione, il mondo musulmano è in miglioramento su moltissimi aspetti.
Ci sono paesi musulmani che addirittura si sono distinti a livello di istruzione.
Ci sono dei paesi musulmani che hanno vissuto una rinascita economica forte.
Ci sono paesi musulmani che ci hanno fornito filosofi e pensatori di alto livello.
Ci sono paesi musulmani che ci hanno fornito sapienti straordinari.
Ci sono paesi musulmani che hanno sfornato predicatori che hanno risvegliato generazioni di giovani.
Quindi in generale la situazione ha – per usare un termine della borsa – un trend rialzista, ovvero una tendenza alla crescita, seppur con dei momenti di violento ribasso temporaneo, legati ad alcuni avvenimenti storici.
Alcuni, osservando la situazione politica di alcuni paesi musulmani, diventano pessimisti e catastrofisti.
Alcuni, osservando la piega islamofoba che stanno prendendo le politiche di molti paesi non musulmani, diventano pessimisti.
Ma quello che dico a queste persone è che la politica è importante, ma non è tutto.
Ci sono tanti altri indici di misura della situazione di un popolo in generale e della Umma.
E le cose non vanno viste in maniera assoluta, ma in prospettiva, osservando tutto l’andamento storico.
Certo, c’è ancora tantissimo lavoro da fare. C’è ancora un enorme margine di miglioramento per diventare la Umma che dovremmo essere.
ENORME.
Ma il messaggio che voglio trasmettere è che siamo nell’epoca giusta.
Siamo in un epoca in cui le cose man mano migliorano, ma in cui c’è un sacco da fare, un sacco di settori in cui contribuire.
Perché ti parlo di tutto questo? Cosa c’entra con le idee da condividere per poter far parte del mondo Strong Believer?
Ho fatto questa piccola contestualizzazione per dire che l’aspirante Strong Believer non si arrende a una narrazione catastrofica della situazione.
Ha presente ciò che va male…ma è consapevole che non è tutto nero.
Quindi crede profondamente che la Umma ce la farà a tornare a guidare l’umanità.
Lo crede perché ha una visione equilibrata della realtà ed è consapevole della dinamica per cui l’albero che cade fa più rumore della foresta che cresce.
Lo crede perché conosce la profezia del Messaggero di Dio, Muhammad (s).
Conosce la Profezia per cui era prevista questa crisi prolungata, ma dopo la quale ci sarebbe stata una rinascita della Umma.
Una rinascita che avrebbe portato come risultato il fatto che l’Islam sarebbe arrivato ovunque nel mondo.
E non solo: essere ovunque nel mondo non è sinonimo di rinascita.
Infatti il Profeta (s), in un famoso hadith (detto) disse che l’Islam sarà in ogni casa e che il fatto di essere musulmani sarà motivo di fierezza per chiunque.
L’aspirante Strong Believer quindi crede nella rinascita della Umma e per questo motivo si dà da fare e non si paralizza davanti a narrazioni che mostrano un mondo tutto nero.
Questa è una delle idee più importanti su cui si basa il progetto Strong Believer…
…ma cosa si intende per “darsi da fare per contribuire alla rinascita della Umma”?
E’ quello di cui parleremo nel prossimo punto.